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Veronica, giovane ragazza transgender, si è stabilita a vivere con altre persone in un capannone occupato, ai margini di una città ormai del tutto votata al turismo e popolata da un'umanità meschina, che risponde con violenza e sdegno a ogni ombra di novità. In uno scenario italiano subtropicale, fatto di curiose specie animali e vegetali, nuove persone venute da lontano, nuovi modelli di vita, un giorno Veronica viene trovata in stato catatonico: non ci sono segni di violenza sul suo corpo, soltanto assenza sul suo viso, e nessuna traccia utile a dare spiegazioni. Si indagano le ragioni dell'accaduto, ma il violento equilibrio del paese sta per crollare, e il mistero del martirio della ragazza è nelle mani delle Matrone, sacerdoti di un misterioso e spietato culto che promette di preparare il terreno per un mondo nuovo. Raccontato da una voce narrante di genere non binario, in una costante riflessione sull'identità e sul corpo, con prosa sincopata e cesellata, questo romanzo spalanca uno sguardo visionario e impietoso sul tempo futuro, o, piuttosto, sul presente.